Gli Stili

Sanda

in breve...

cosa è il sanda

Il grande valore dei contenuti ginnici e l’ampia varietà di tecniche disponibili fanno del Sanda un valido metodo per potenziare il corpo e un efficace mezzo di autodifesa. Esso da un’ampia prospettiva sia a chi intraprende la pratica agonistica (in Italia esistono gare regionali e nazionali sia a contatto pieno che a contatto ridotto), sia a chi si limita a quella amatoriale.
Sotto un’ottica sportiva i colpi consentiti sono i pugni (la tecnica pugilistica è simile a quella occidentale), calci (estrapolati dalla grande varietà delle scuole tradizionali del nord della Cina, famose per l’ampio uso delle gambe) e proiezioni (anch’esse patrimonio dell’antica lotta cinese).

Dai bersagli consentiti sono escluse le articolazioni e altre zone pericolose del corpo. Se affrontiamo in uno studio più approfondito, finalizzato all’autodifesa, sono contemplate anche tecniche di gomito e ginocchio, colpi a mano aperta, leve articolari e lotta a terra.
Stabilite regole che garantiscono un buon funzionamento delle gare, questa disciplina risulta essere sicuramente tra le più spettacolari nel combattimento sportivo.
Tecnica caratterizzata prevalentemente dalla capacità di proiettare (trovare il modo giusto per far cadere l’avversario) nonché da pugni e calci. Sport da combattimento nata e proveniente dalla Cina moderna, derivante dal Kung fu, infatti dal punto di vista tecnico coordina perfettamente i movimenti braccia-gambe al fine di ottenere un buon funzionamento psico-fisico.

Sistema di combattimento recente (anni 80) che deriva dalle antiche sfide di Leitai.
Duarante i combattimenti, sono state eliminate, dal bagaglio tecnico, tutte quelle tecniche ritenute pericolose per gli atleti, quali colpi alle articolazioni, agli organi genitali, alla gola.
Sono presenti tecniche di difesa e offesa, che spaziano dai pugni ai calci, dalle spazzate alle proiezioni. Durante le competizioni gli atleti combattono con apposite protezioni.

Il programma d’insegnamento comprende tecniche di pugni, calci, parate, schivate, proiezioni e spazzate per ottenere agilità e velocità nei movimenti migliorando l’apprendimento del combattimento libero, l’equilibrio e rafforzando la fiducia in se stessi.

l'aspetto agonistico

In Italia le gare sono gestite dalla FIWUK (Federazione Italiana Wushu Kungfu).

Il combattimento è a contatto pieno e prevede il KO. Lo scontro è composto da un continuo alternarsi di scambi di colpi e fasi di lotta corpo a corpo per atterrare l’avversario, tale peculiarità rende il SANDA unico nel suo genere.

Esiste anche una categoria a contatto leggero chiamata “Semi-Sanda”, contraddistinta dalla precedente nella quale non è consentito portare i colpi con massima potenza, e quindi senza il KO.

Questa disciplina risulta essere sicuramente tra le più spettacolari nel combattimento sportivo.

Anche se in un primo momento potrebbe apparirci come una nuova disciplina, le sue origini si perdono nelle scuole tradizionali di Wushu cinese

Dall’antico LeiTai a Nankino

Il Sanda è uno stile di combattimento a contatto pieno che prende origi dal Wushu moderno. Combattimenti di Sanda sono ormai entrati a far parte di qualsiasi gara o manifestazione relativa al Wushu o ai combattimenti in generale e anche in Italia si sta iniziando a conoscere la via del professionismo; anche all’estero in qualche nazione, come ad esempio negli Stati Uniti.

Anche se in un primo momento potrebbe apparirci come una nuova disciplina, le sue origini si perdono nelle scuole tradizionali di Wushu cinese.
In principio c’era il LeiTai, termine normalmente utilizzato comunemente nel Sanda per indicare la piattaforma rialzata dove si svolgono i combattimenti.
Lo scontro si svolgeva tramite due contendenti che si confrontavano applicando le tecniche più efficaci apprese durante gli allenamenti, con un unico ma fondamentale obiettivo; quello di mettere KO l’avversario.
Tutte le più efficaci tecniche di lotta e di presa venivano applicate in concomitanza alle più note tecniche di calcio e di pugno. I contendenti potevano combattere a mani nude o con armi, quindi senza alcun tipo di regola.

Insomma un combattimento completo dove ogni scuola poteva esprimersi al massimo nel proprio stile.
Purtroppo incontri di quel genere di combattimento, non poteva che avere risvolti cruenti. Lo si può intuire dato che l’obbiettivo era quello di dimostrare la loro superiorità mettendo KO l’avversario; spesso si concludevano con infortuni gravi che compromettevano l’attività dei combattenti e a volte addirittura la morte, per via delle devastanti tecniche eseguite.

Secondo un articolo riportato sul sito: www.sanshou.com, Pare che durante i campionati nazionali cinesi di Wushu del 1928 a Nankino (Nella Cina orientale) si svolsero degli combattimenti di una tale brutalità che ai 12 finalisti fu proibito di combattere per non rischiare di perdere la vita. Ovviamente tutto questo era insostenibile.

Il Sanda moderno

La riforma,una breve panoramica sulle tecniche.

Durante gli anni 60 il Wushu si stava trasformando in uno “sport” moderno per mano del governo cinese, così venne data la possibilità ai più grandi maestri di tutta la Cina di riorganizzare l’enorme patrimonio tecnico del Wushu. Questo per creare uno stile di combattimento omogeneo,con regole precise secondo le quali combattenti provenienti da altre scuole potessero confrontarsi senza rischiare la vita; al fine di limitare gli infortuni venne inoltre deciso di adottare opportune protezioni, tutt’ora utilizzate.

Nasceva così quella disciplina che tutti in Italia conosciamo sotto il nome di Sanda,mentre all’estero, in particolare negli USA, prende il nome di Sanshou oppure Chinese Kickboxing. Anche se sintatticamente non sarebbe del tutto corretto utilizzare il termine Sanshou, visto che nel Tai Chi Chuan si fa riferimento ad un’applicazione avanzata dei Tui Shou.

Anche un neofita non abituato a vedere sport da combattimento, e potrebbe reputare uguali discipline in cui si portano colpi di mano e di piede, riesce a riconoscere immediatamente che la tecnica principale del Sanda sono le proiezioni.

Il Sanda infatti ha mutuato queste tecniche dalla lotta cinese, o Shuai Jiao. Altre discipline simili,come ad esempio la Thai Boxe, fanno un certo uso delle proiezioni però ricoprono un ruolo di secondo piano. Se le proiezioni eseguite non influenzano il punteggio finale difficilmente saranno applicate dai contendenti. Nella Thai Boxe in particolare è stata fortemente influenzata dal mondo delle scommesse che la circonda: solitamente infatti viene pagato un premio differente a seconda della tecnica utilizzata nel momento in cui viene messo KO un combattente ed in genere si paga di più per un calcio circolare alto (che in gergo si chiama Tae Kaen Ko che è un tipo di calcio portato con la tibia sulla testa dell’avversario). E’ logico allora che chi affronta un incontro di Thai Boxe punterà a mettere KO l’avversario nel modo più spettacolare possibile. Oltretutto nella Thai Boxe è permesso bloccare l’avversario e colpirlo, essendo il clinch considerato in tutto e per tutto una distanza di combattimento.

Nel Sanda invece vige una regola che una tecnica di proiezione deve essere eseguita entro un lasso di tempo non superiore ai 2 secondi, tempo oltre il quale l’arbitro interromperà l’azione e farà riprendere l’incontro al centro del LeiTai; questo per non penalizzare il realismo dell’incontro e per renderne il ritmo molto più fluido.

L’aspetto agonistico del Sanda

In Italia le gare sono gestite dalla FIWUK (Federazione Italiana Wushu Kungfu).

Il combattimento è a contatto pieno e prevede il KO. Lo scontro è composto da un continuo alternarsi di scambi di colpi e fasi di lotta corpo a corpo per atterrare l’avversario, tale peculiarità rende il SANDA unico nel suo genere.

Esiste anche una categoria a contatto leggero chiamata “Semi-Sanda”, contraddistinta dalla precedente nella quale non è consentito portare i colpi con massima potenza, e quindi senza il KO.

Questa disciplina risulta essere sicuramente tra le più spettacolari nel combattimento sportivo.

Il Sanda in Palestra

I CONTENUTI TECNICI

Sebbene il Sanda sia noto tra gli sport di combattimento come il più completo (si può colpire con pugni e calci ma anche proiettare l’avversario), le regole che ne gestiscono l’attività agonistica pongono comunque dei limiti.

Esso non è solo uno sport ma un sistema di autodifesa frutto di una millenaria cultura marziale Cinese. Per questo, al fine di completarne il potenziale tecnico lo studio del sanda in palestra è esente all’utilizzo dei gomiti e delle ginocchia per colpire, e ha tecniche di “sottomissione” nella lotta a terra.
L’unione di queste due ultime alle tecniche consentite in gara fa del sanda un completo ed efficientissimo strumento di autodifesa.

LA PRATICA AMATORIALE
Chi non intende intraprendere l’attività agonistica deve considerare il sanda comunque come una disciplina accessibile a tutti, giovani e adulti.
A livello amatoriale si pone grande attenzione al miglioramento della condizione atletica in generale e allo studio di tutte le strategie di combattimento e autodifesa.
Col tempo si acquisisce buona padronanza negli scambi di colpi in piedi fino ad arrivare alla lotta a terra utilizzando chiavi articolari e immobilizzazioni.

IL METODO DI ALLENAMENTO
Essendo i contenuti tecnici del sanda sono tra i più svariati, l’allenamento varia di volta in volta.
Si alternano allenamenti finalizzati allo sviluppo dei colpi ad allenamenti basati sul contatto al suolo dalle cadute alle proiezioni, fino ad arrivare alla lotta a terra.
Di base vi è sempre un’accurata preparazione atletica sia nella prima che nell’ultima parte dell’allenamento

Classificazioni in base all?età
 
SANDA a contatto pieno:
“juniores” (18 e 19 anni)
“seniores” (dai 20 anni in poi).
 
SANDA a contatto leggero (SEMI-SANDA): 
“cadetti” (14 e 15 anni)
“speranze” (16 e 17 anni).
 
Le protezioni obbligatorie sono: paradenti, conchiglia, caschetto, guantoni, paratibia, corpetto. Nella categorie a “contatto leggero” è facoltativa la grata protettiva per il volto montata sul caschetto, mentre nella categoria a pieno contatto sono il caschetto è a volto obbligatoriamente scoperto.
Categorie di Peso
 
Le categorie di peso nel Sanda sono strutturate nel seguente modo:
  • – 48 Kg
  • – 52 Kg
  • – 56 Kg
  • – 60 Kg
  • – 65 Kg
  • – 70 Kg
  • – 75 Kg
  • – 80 Kg
  • – 85 Kg
  • – 90 Kg
  • + 90 Kg
Regole di Arbitraggio
 
Il Sanda è una delle specialità agonistiche cinesi, nel quale sono previste anche gare di “forme”.
 
Il combattimento si svolge in un’area quadrata con 8 metri di lato rialzata da terra da 30 a 60 centimetri (In realtà a livello nazionale non sempre è possibile svolgere la gara sulla pedana rialzata e di solito si utilizza il Tatami con dimensioni pressoché simili).
La superficie del tappeto è composta da materassine morbide spesse 4 centimetri.
L’Arbitro Centrale ha il compito di gestire l’incontro affinché si svolga nel rispetto delle regole.
I punti vengono assegnati ed annotati dai giudici di gara (ve ne sono 5 in torno alla pedana) nel momento in cui viene portato a segno con evidenza un colpo su un bersaglio valido, ma senza che il combattimento venga interrotto.
L’interruzione avviene solo quando uno o entrambi gli atleti finiscono al suolo come conseguenza di una fase di lotta o quando l’Arbitro Centrale deve richiamare un’atleta.
Sempre l’Arbitro Centrale dà indicazione ai Giudici di Gara, mediante gesti codificati, di quanti punti assegnare a determinate tecniche (proiezioni e colpi di particolare valore tecnico).
L’operato di tutti gli Ufficiali di Gara è coordinato dal Capo Giudice.
 
Assegnazione dell’Incontro
Il singolo incontro viene assegnato all’atleta che vince 2 riprese su 3 ai punti (la terza non viene disputata qualora l’atleta avesse già vinto le prime due), a chi infligge il KO all’avversario e a chi manifesta schiacciante superiorità tecniche, in questo caso il combattimento viene interrotto dall’Arbitro Centrale in Accordo col Capo Giudice.
Ogni ripresa ha durata di 2 minuti di combattimento effettivo.
Criteri di Valutazione Arbitrale
Bersagli validi
Tibie,cosce,busto e capo
 
Bersagli vietati
Nuca, collo,colonna vertebrale, articolazioni, inguine
 
Colpi validi
Calci di tibia e di piede, pugni, spazzate, atterramenti e proiezioni.
 
Divieti
Leve articolari e strangolamenti .colpi con la testa,ginocchia e gomiti; colpire l’avversario già caduto o lottare al suolo.
 
Assegnazione di 2 punti
A chi atterra l’avversario rimanendo in piedi o andando al suolo con tecnica di sacrificio, a chi colpisce al busto o al capo l’avversario con un calcio, quando l’avversario riceve un richiamo.
 
Assegnazione di 1 punto
Per ogni punto andato a segno sul bersaglio valido, per ogni calcio andato a segno alla gamba, per ogni proiezione dopo che si cade al suolo dopo l’avversario, quando l’avversario riceve un’ammonizione o un passività
 
Ammonizioni e Richiami
Assegnati a discrezione dell’Arbitro Centrale per ogni trasgressione alle regole di gara.

Nel Sanda invece vige una regola che impone che una tecnica di proiezione debba essere eseguita entro un lasso di tempo non superiore ai 5 secondi